Giglio dorato

powerd by Layla Kiryu

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  1. Hitomi Shirayuri
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    Altro 'frammento', collocato temporalmente poco prima della ricomparsa di Arago e dei Masho, che ha ancora come protagonisti Seiji e Hitomi. In questa one shot, il Samurai del Nimbo si accorge di provare per Hitomi sentimenti più profondi della semplice amicizia. Hitomi ha già rivelato il suo potere, e la sua virtù è la sensibilità.
    Quel pomeriggio Seiji si stava di nuovo allenando in quel boschetto, come ormai faceva quasi tutti i giorni. E dove, spesso, si incontrava Hitomi. Dopo gli impacci iniziali, il ragazzo ormai si trovava bene con lei. Avevano molti gusti e interessi in comune, e un modo molto simile di ragionare e sentire. Lei era molto intelligente, e anche piuttosto colta per una ragazza della sua età. Aveva le sue opinioni, le sue idee e i suoi pensieri in testa, e malgrado la sua timidezza, comunque abbastanza lieve,non aveva timore di esprimerli. E poi era coraggiosa, ma senza gesti plateali o inutilmente temerari. Quando aveva saputo di Arago, dei demoni e di tuto il resto, le sue prime parole erano state: ''Io non ho idea di cosa stia succedendo, nè tantomeno come possa centrare una ragazza come me con tutto ciò. Ma se davvero la mia presenza può servire a qualcosa... io ci sarò''. E non aveva aggiunto altro in merito; Seiji, come del resto anche gli altri, era stato toccato da quella dimostrazione di coraggio così diretta e semplice. Più tardi, quando se n'era andata, Shu aveva commentato: ''Shirayuri-chan sembra così delicata, ma in reatà è una tosta!'' Seiji, da quel momento, aveva deciso di proteggerla. (CONTINUA)
     
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  2. Hitomi Shirayuri
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    Dunque, come di consueto, quel pomeriggio Seiji si allenò di buona lena con la sua katana, dopodichè si mise a meditare. Non sapeva che, dietro un albero poco lontano, Hitomi stava aspettando che finisse. Spesso, al pomeriggio, lei andava a trovarlo e magari gli portava anche qualcosa di buono e facevano merenda insieme. Lei compariva sempre alla fine dell'allenamento, perchè non voleva interromperlo: sapeva che lui aveva bisogno di concentrazione e di silenzio. E così, quando vide che il ragazzo si stava rialzando in piedi, gli andò incontro. ''Ciao, Seiji'' lo salutò con la sua solita quieta allegria. Avevano cominciato a chiamarsi per nome, facilmente e senza imbarazzo. ''Salve'' rispose Seiji, sorridendo con un po' meno riserbo del solito. Cominciarono a mangiare, seduti sull'erba, chiacchierando tranquillamente del più e del meno. Finirono per parlare della lezione di kung fu, a cui la ragazza era stata ieri, e Seiji ad un tratto le chiese:''Hitomi, quando ci siamo incontrati hai detto di aver cominciato a praticare le arti marziali perchè eri stata aggredita... posso sapere com'è successo? Te la senti di parlarne?'' Il sorriso di Hitomi si spense, ma continuò a guardare Seiji con la sua solita espressione tranquilla, solo gli occhi le si offuscarono appena. ''Mi sembra giusto che tu lo sappia... dopotutto sembra che ci sia un certo legame tra noi due. E'stato quasi due anni fa, ero alla festa di compleanno di una compagna di classe. C'era un ragazzo che mi piaceva molto, era amico del ragazzo di un'altra mia amica, e lo conoscevo superficialmente.'' Abbassò appena lo sguardo. ''E' stata una delle mie prime cotte... non che io ne abbia avute molte. A quella festa non c'era molta gente che conoscevo, e mi sentivo un po' a disagio, quindi quando è arrivato lui e abbiamo cominciato a parlare mi sono sentita più tranquilla. Quando mi ha proposto di andare fuori a parlare l'ho seguito senza pensarci troppo. E ad un certo punto...'' la sua voce si affievolì e Seiji si pentì di averglielo chiesto. Ma Hitomi continuò: ''Lui mi ha afferrato le mani, e ha cercato di baciarmi... e non solo.'' Bastardo, pensò Seiji con rabbia improvvisa, desiderando di prendere quel tizio a pugni. ''Mi ha tappato la bocca e dato che mi divincolavo più che potevo, mi ha dato anche un pugno sulla pancia.'' Seiji strinse i denti. ''Ma sono riuscita a liberarmi, gli ho morso la mano e gli ho dato un calcio negli stinchi, e sono corsa via a tutta velocità''. ''L'hai detto ai tuoi genitori?'' disse Seiji, in tono premuroso. La ragazza annuì. ''Sì, quella sera stessa. Loro avrebbero voluto che io lo denunciassi, ma io ho rifiutato: so che avrei dovuto farlo, ma tutto quello che volevo era dimenticare tutto in fretta.'' ''E' comprensibile... dev'essere stato terribile per te, anche se per fortuna è finita bene.'' Hitomi annuì e tornò a sorridere: ''Mamma e papà sono stati meravigliosi, e anche le mie due amiche più care, a cui l'ho confessato. Tutti mi hanno aiutata e mi sono stati vicino. Però sai... per un certo periodo sono entrata in crisi. Fingevo di star bene perchè non volevo che gli altri si dessero pena per me, ma in realtà non stavo bene: mi sentivo angosciata, e avevo paura di tutto, non riuscivo a stare nei posti affollati... cose del genere. Ad un certo punto sono crollata: una notte, dopo aver avuto un incubo, sono scoppiata a piangere, e ho svegliato i miei genitori. Anche loro si sono messi a piangere.'' 'Non poteva farcela da sola...' pensò Seiji 'Eppure, a modo suo, ha combattuto la sua battaglia' Hitomi continuò: ''Due giorni dopo, mi hanno accompagnata da uno psicologo. Per circa tre mesi mi sono recata lì una volta alla settimana, e mi ha aiutata molto. Ho imparato a non contare solo su me stessa, e a chiedere aiuto.'' Sorrise ancora di più, ed il suo sguardo si illuminò:''Adesso ormai va tutto bene. Mi sento sempre più forte, ogni giorno che passa''. Seiji annuì e guardando il viso luminoso pensò: 'Lei è come la Luna, che ha una luce soffusa e gentile. Ma al tempo stesso è come il sole, che illumina ogni cosa intorno a sè... anche me.''. E lui sentiva che quella luce gli stava entrando nel cuore.
     
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1 replies since 16/2/2012, 22:48   97 views
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